Il Runts, registro unico del terzo settore, è entrato in vigore dal 23 novembre 2021 e dopo quasi tre mesi dai primi dati sulle iscrizioni risulta che sono pervenute agli uffici competenti ben 3000 domande di iscrizione.
Buon segno della rinnovata vitalità del terzo settore che -in periodo di crisi pandemica-ha dato prova in tutto il paese e in particolare nel Mezzogiorno di resilienza nel saper affrontare i bisogni sociali della comunità civile che altrimenti sarebbe annegata nel “marasma” dell’emergenza.
Il Registro Unico nazionale del terzo settore è un pilastro fondamentale della riforma del suddetto settore infatti è un segno tangibile di snellimento burocratico in quanto realizza il superamento dell’attuale sistema di registrazione degli enti, caratterizzato da una molteplicità di registri la cui gestione è affidata alle Regioni e alle Province autonome.
ll Runts è istituito a livello nazionale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ma la gestione dello stesso avviene principalmente su base territoriale.
All’ufficio statale del Runts si affiancheranno infatti gli uffici regionali e provinciali (per le province autonome di Trento e Bolzano).
Tale riforma, sempre migliorabile, attua il principio basilare per un modello sociale rinnovato di collaborazione tra istituzioni centrali, territoriali e comunità ed inoltre garantisce la trasparenza e la certezza del diritto, soprattutto riguardo ai terzi che entrano in rapporto con gli ETS.
Il registro, in linea con la digitalizzazione, è consultabile per via telematica.
La Riforma del Terzo settore che va integrata con l’autorizzazione europea del nuovo regime fiscale deve essere per le istituzioni in collaborazione con la società civile il punto di partenza per attuare tutte le riforme, Pubblica Amministrazione, fisco e fiscalità ambientale, giustizia lavoro, necessarie affinchè ci sia l’ottimizzazione delle risorse del PNRR e la rinascita economica sociale.
Antonella Cirese