“Con l’approvazione del decreto sul Pitesai“, la nuova legge sul Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, “l’Italia fa un disastro e contestualmente un ulteriore passo indietro nella transizione ecologica”. Lo sostiene il parlamentare pugliese della commissione Attività produttive della Camera, Giovanni Vianello.
Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ieri 12 febbraio e tra i nuovi elementi introdotti, ad esempio, c’è l’identificazione delle aree dove è possibile effettuare le prospezioni per la ricerca del petrolio. Il decreto prevede un sostanziale stop a nuovi permessi per la ricerca di petrolio, e la ripresa delle prospezioni e delle estrazioni di gas in terra e nell’offshore italiano che erano state sospese.
“Nonostante 4 mesi di ritardo rispetto ai tempi previsti da Cingolani – commenta Vianello – l’approvazione non porta con se buone notizie in quanto air gun e trivelle riprenderanno a devastare i mari e i territori italiani. Inoltre dalla mappa delle aree idonee constatiamo un disastro per i mari pugliesi in quanto saranno almeno 11 le istanze di ricerca (9 basso adriatico, 2 nel Golfo di Taranto, 1 tra adriatico e Jonio) e 2 istanze di prospezione (basso adriatico e Jonio) che al netto di qualche parziale riperimetrazione, continueranno il loro iter di approvazione. Non verranno fermati i 6 permessi di ricerca già rilasciati in mare, 2 nel basso adriatico, 1 a largo di Leuca e 3 a largo di Crotone“.