La guerra s’intensifica. Si combatte a Kiev.

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“Kiev oggi non si è svegliata, perché pochi hanno dormito”, dice l’inviato della BBC Nick Beake.

La Russia stringe la sua morsa sull’Ucraina che conta finora 137 soldati uccisi e 316 feriti dall’inizio dell’invasione e si parla di 800 uomini persi dalle forze russe, che invece non hanno finora fornito alcun dato sulle vittime dell’invasione iniziata poco più di 24 ore fa. 

Sui numeri non ci sono comunque conferme da fonti indipendenti. 

Intanto, chi può, fugge dalla guerra.  La Polonia ha istituito nove punti di accoglienza per gli ucraini che attraversano il confine dove possono ricevere cibo, assistenza medica e informazioni. 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nuovamente parlato alla nazione, spogliandosi del suo abito scuro e  camicia bianca, per indossare una maglietta e un giubbotto color verde militare da “comandante in capo” della nazione.

Zelensky ha disposto una “mobilitazione generale” di tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni di età, ai quali è stato fatto divieto di lasciare il Paese. 

In più il suo appello alla comunità internazionale per non lasciare sola l’Ucraina nelle grinfie della Russia.

”Questa mattina difendiamo il nostro Stato da soli. Come ieri, le forze più potenti del mondo stanno guardando da lontano” , ha detto.

All’appello di Zelensky la comunità internazionale risponde con riunioni, vertici e minacce di sanzioni.  Mancano le condizioni e la volontà di sostenere militarmente l’Ucraina. Il paese non è un membro della Nato e un intervento militare occidentale scatenerebbe una reazione violenta e imprevedibile della Russia.

I 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno però approvato una nuova serie di sanzioni contro la Russia che avranno “conseguenze massicce”, secondo la loro dichiarazione.

Rossella Pellegrino

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