La infinita questione ucraina è apparentemente semplice: da un lato c’è la Russia che ha un sistema politico, sociale ed economico che in molti ritengono assomigliare all’impero zarista o sovietico (connotazione negativa che fino a pochissimi mesi fa era positiva) e dall’altro l’Ucraina che invece vorrebbe assomigliare al sistema democratico ed integrarsi nei suoi riti ed Istituzioni.
Almeno così ci fanno credere e così abbiamo capito dalla lettura dei giornali e dai report televisivi.
Però noi sappiamo che le democrazie sono permeabili alle influenze dei Poteri Forti delle multinazionali. Cioè è frequente che le decisioni di un governo occidentale siano influenzate poco o molto dai suggerimenti di quella o quell’altra multinazionale; dal PNRR alle regole monetarie al bonus rottamazione delle automobili abbiamo capito che le “pressioni” delle grandi aziende private sono in grado di condizionare alcune scelte politiche.
È pensabile che nelle dichiarazioni, alle volte belliciste, dei leader occidentali questi interessi non siano entrati? È pensabile che la guerra sia stata scelta in antitesi agli interessi delle multinazionali? E questi interessi quali sono?
È possibile che il primo desiderio di questi centri di potere sia quello di poter parlare con i residenti del Cremlino così come parlano con i residenti della Casa Bianca e con tutti i capi occidentali. La impermeabilità odierna della dirigenza russa alle pressioni delle grandi società occidentali non solo non coincide con i loro interessi ma costituisce un modello che rischia di ripetersi altrove specie nelle potenze nascenti come il Brasile o l’India o altre… e quindi si inveisce contro l’autocrate e il suo metodo non democratico! Inoltre le produzioni russe sono in mano a poche persone vicine al potere politico e, di fatto, sono più influenti delle società multinazionali occidentali e quindi potrebbero voler essere loro ad influenzare le decisioni dei governi democratici. Come si vede sono ragioni molto importanti e quindi è possibile che i Poteri Forti occidentali vedano come fumo negli occhi questa idea nazionalista che governa Mosca. Da questo alla demonizzazione di Putin nei media occidentali che sono espressione di quei Poteri Forti, il passo è breve.
Ma noi, gente comune, da che parte ci conviene stare? Certo un sistema nazionalista à la russa ci sta stretto, molto stretto: l’autoritarismo sarà pure efficiente ma lo abbiamo già provato e ci basta; d’altra parte questa storia che le democrazie assecondino sempre e comunque gli interessi delle organizzazione economiche e politiche sovranazionali (fino ad edire una dottrina perversa come quella di Obama: “troppo grandi per fallire”) che tengono in profondo disprezzo gli interessi delle singole comunità locali siano esse nazionali o regionali e della gente comune non può essere ulteriormente sopportata.
Quindi entrambi i sistemi sono un disastro ed è bene che si indeboliscano vicendevolmente come stanno facendo; noi siamo in attesa di veder restituire alle istituzioni statuali il proprio ruolo super partes nella interpretazione degli interessi dei governati; cioè le Istituzioni sono state inventate perche sappiano essere forti con i forti e accondiscendenti con i deboli e non l’inverso come accade oggi sia in Russia che da noi.
CANIO TRIONE