Lo Studio Legale Rapanà è una law firm indipendente fondata nel 2004 dall’avv. Michele Rapanà (Patrocinante in Cassazione). Una realtà multidisciplinare basata sulla collaborazione professionale di altri consulenti, con l’obiettivo principale di offrire alla clientela un servizio completo di assistenza legale, commerciale e tecnica.
Ha la sua sede principale a Bari, ma svolge la propria attività su tutto il territorio nazionale, avvalendosi di una rete di domiciliatari.
Negli anni ha affiancato all’attività di giurista quella politica. Era una mera passione? Cosa può dirci della sua esperienza sui due fronti politici e professionali?
La politica più che una passione è stata per me una funzione sociale. Non rinnego il mio passato di militanza, avendo ricoperto diversi incarichi dirigenziali in Fratelli d’Italia fino al 2018 (anno in cui sono uscito dal partito), ma sempre con lo stesso spirito libero che mi appartiene.
Se proprio dobbiamo individuare una collocazione, penso di essere un liberale di centrodestra, con il sogno di un nuovo modo di fare politica.
Nel 2018 riunì una serie di professionisti che volevano far parte di una nuova realtà che si ponesse al servizio della cosa pubblica in generale.
Il progetto fu denominato “Professione Puglia 2020”, per certi versi provocatorio.
L’innovazione consisteva nel svolgere la politica non per professione, ma con l’intento di mettersi al servizio della stessa con le proprie capacità, ognuno con le competenze assunte nel campo professionale di appartenenza, messe a disposizione della cosa pubblica, svincolandosi dalle vecchie dinamiche politiche.
Significativa tra le esperienze politiche, la Sua candidatura nel 2020 come presidente della Regione Puglia. Com’è andata?
Nel gennaio 2020 presentai la mia candidatura come Presidente della Regione Puglia, perché “Professione Puglia”, altre realtà civiche e il partito liberale Italiano, mi indicarono come candidato alla presidenza della Regione.
É stata una bella esperienza, ma dopo aver constatato che la nuova realtà era una vera e propria sfida per molti aspetti al buio, a luglio dello stesso anno incontrai l’Onorevole Raffaele Fitto e anche per tenere unito il centro destra ritirai la mia candidatura.
Quanto ha inficiato l’attività politica espletata nella Sua professione di Avvocato?
Sono molto grato e rispettoso del passato e legato affettivamente al partito che mi ha dato fiducia e visibilità.
Devo molto in termini politici all’Onorevole Marcello Gemmato che mi ha individuato ed inserito in quel contesto.
Nell’esercizio dell’attività sia politica che professionale ho cercato di interpretare una funzione sociale, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei più fragili.
Mi occupo di questioni che riguardano la crisi di imprese, professionisti consumatori e famiglie.
Aspetti molto spesso connessi, se pensiamo alle varie “crisi” che riguardano il consorzio familiare, che si trova per esempio a dover ricorrere a strumenti come il procedimento previsto dalla L. 3/2012 (c.d. legge salva suicidi).
L’assistenza alle famiglie, purtroppo a volte riguarda anche altri aspetti critici, come i maltrattamenti in famiglia.
Mi occupo inoltre di ambiti giuridici legati alla nascita e crescita imprenditoriale, in particolar modo dell’imprenditoria femminile.
Sono tutti ambiti che necessitano impegno, costanza e presenza, motivo ulteriore che mi ha indotto a svincolarmi dalla politica, anche per il profondo rispetto che nutro nei confronti dei miei assistiti.
Attualmente è ancora impegnato anche con l’attività politica?
Per il momento la mia attività politica è sospesa, sono un po’ scottato dalle sue dinamiche.
Finalmente vivo da uomo libero! Sono libero di poter esprimermi senza alcun vincolo, né appartenenza, senza necessità di dover indossare necessariamente una maglia.
Questa scelta mi permette di rapportarmi alle questioni politiche in maniera totalmente incondizionata nei confronti di chi ideologicamente appartiene ad una coalizione (parola che non mi piace) opposta o uguale alla mia sia sul piano territoriale che nazionale.
Non mancano vari “corteggiamenti”, ma per il momento vivo come osservatore ed opinionista politico e voglio continuare in questa direzione.
Vincenzo de Marino