Padre e figlio, senza spirito santo

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Si, dal tempo dell’ antica Roma , questa cosa di contraddistinguere le persone con il nome della ” gens” cui apparteneva era una grande ingiustizia. Che marchio d’ infamia questa obbligatoria identificazione !

Adesso con il cognome della madre vi si pone effettivamente riparo.

Io però, andrei addirittura oltre.

Al compimento della maggiore età, che porterei a 7 anni, abbatterei quest’ultima residua ingiustizia del portare il cognome di uno dei due genitori: che senso ha ?

Ognuno si sceglie il suo, così da potersi chiamare liberamente Jim Morrison anche se tuo nonno si chiamava Nunzio Ingannamorte, o  Anita Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare o , magari più semplicemente, Maneskin, senza nome di battesimo.

Oppure, meglio ancora, ognuno, giorno per giorno sceglie non solo il genere cui appartenere, ma pure come cacchio si chiama…

Questa sì che sarebbe libertà !

PINUCCIO TARANTINI

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