CREDITI SOCIALI cosa sono

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LA UE CREA IL “DATA GOVERNANCE ACT” (DGA)

Cioè la creazione di database per la raccolta e la condivisione di dati messi a disposizione di terzi per fini di interesse generale da parte di aziende e/o persone fisiche.
Lo scopo “buono” dichiarato (mica possono dirti che poi con quei dati ti fotteranno) è “un primo elemento costitutivo per stabilire un’economia basata sui dati solida ed equa”.
Ma intanto raccoglieranno e ammasseranno dati personali e aziendali, in ogni modo possibile.

LA UE CREA IL DATA ACT (LEGGE SUI DATI)
È una legge che stabilisce chi può creare valore dai dati raccolti (trarre profitto/vantaggio) e a quali condizioni.
L’obiettivo è rimuovere le barriere all’accesso ai dati. L’obiettivo di Bruxelles è chiarire chi può utilizzare e accedere ai dati generati in tutti i settori economici. Quindi per le imprese ci saranno delle procedure e dei limiti (spacciate come una tutela per le persone), ma Bruxelles (cioè la UE) sà tutto di tutti.

DOCONOMY È UNA NUOVA CARTA DI CREDITO APPROVATA DAL WEF.
Tiene traccia dell’impatto ambientale di tutto ciò che acquisti (incluso il cibo) e si interrompe quando raggiungi una soglia di emissione di CO2 a quel punto ti viene impedito di fare ulteriori acquisti perché stai inquinando.

(WEF sta per World Ecomomic Forum, fondato da Klaus Schwab. Costui si è formato presso la London Scool of Economics, estensione della Fabian Society. Klaus Schwab è autore del libro “La quarta rivoluzione industriale”  In questo libro narra di come l’èlite occulta che muove le fila del mondo vuole rimodellare il pianeta, in un modo che non ti piacerà.
Dalla Fabian Society emergono coloro che vengono arruolati nel deep state al servizio dei potenti.

LA COMMISSIONE EUROPEA INVESTIRÀ 150 MILIARDI IN PROGETTI DIGITALI.
La spinta degli investimenti di Next Generation Eu servirà a portare la banda larga fino al più sperduto villaggio. Focus anche sullo sviluppo del 5G, del 6G e della fibra.
“Le chiavi saranno tre”, ha sottolineato von der Leyen: “La gestione dei dati industriali, la creazione di una identità digitale europea, migliori infrastrutture per le aree rurali”.
La quantità di dati industriali nei prossimi 5 anni “si moltiplicheranno per quattro” e quindi “ora dobbiamo aiutare le nostre aziende, le Pmi, le start up e i ricercatori. I dati industriali valgono oro quando si tratta di mettere a punto nuovi servizi e prodotti”.
Al momento, tuttavia, l’80% dei dati industriali che vengono raccolti non vengono utilizzati”, ha continuato von der Leyen (anch’essa uscita dalla London School o Economics, estensione della Fabian Socety), impegnandosi al salto di qualità per la data economy europea. E anche per un cloud europeo che li raccolga e protegga.

URSULA VON DER LEYEN VUOLE UN’IDENTITÀ DIGITALE UNICA PER TUTTI I CITTADINI DELL’UE
I piani del Presidente della Commissione sono che a tutti i cittadini dell’Unione europea deve essere data “un’identità digitale europea” che possono “usare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, dal pagare le tasse al noleggio di una bicicletta”.  Pertanto non è solo un “identità”; visto che si userà per pagare ci finiscono dentro anche carta di credito e conti correnti. Altri dati di cui si impossessano e che potranno usare per limitarti o renderti la vita assolutamente impossibile.

IDENTITA’ DIGITALE IN ITALIA
Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao  fissa l’obiettivo per l’identità digitale in Italia: “Tre quarti della popolazione ce l’avrà entro il 2026”
Basti pensare all’esplosione dello SPID (Sistema Pubblico Identità Digitale) in Italia: stando all’Agid, nel giro di un anno (giugno 2020-settembre 2021) si è passati da 8 a 24 milioni di identità digitali emesse. Oggi quasi metà degli italiani possiede lo Spid. Grazie al fatti che hanno interdetto l’accesso agli uffici pubblici e sanitari e quando chiami se non hai lo Spid non puoi far nulla.
Il trend è globale. Per Gartner (una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione) il 60% dei governi mondiali avrà triplicato i propri servizi digitali ai cittadini entro l’anno prossimo.

E IL RICONOSCIMENTO FACCIALE?
È notizia di questi giorni che in Giappone in una decina negozi e ristoranti nella città di Niigata, viene utilizzato un sistema di registrazione on line del volto e dei dati della carta di credito che permette di effettuare una transazione in un arco temporale di appena due secondi.
La digitalizzazione dell’informazione e della comunicazione già da qualche tempo si basa sull’utilizzo di dati biometrici quali impronte digitali per l’avvio di dispositivi elettronici personali e il riconoscimento facciale su cui si basa un numero crescente di nuove tecnologie.
Nella UE non è ammesso usare tecnologie di riconoscimento facciale. Per ora!
Però nei principali aereoporti è attivo un sistema di riconoscimento facciale al controllo passaporti.

CONCLUSIONE:
La farsa pandemica è servita per arrivare al ‘vaccino’. Il ‘vaccino’ è servito per arrivare al Green Pass. Il Green pass serve per arrivare al Credito Sociale. Non è un caso che Roberto Speranza occupa la posizione che occupa. Anche lui ha studiato alla London School o Economics, estensione della Fabian Society.
Il Green Pass – che è un nome improprio, perché il suo vero nome è Certificazione Verde Covid è emessa dal Ministero delle finanze ed è indissolubilmente legato al Codice Fiscale. Non è gestito dal Ministero della Sanità. E i programmi che gestiscono il Green Pass sono fatti da coloro che si occupano dell’Agenzia delle Entrate.
Nel prossimo futuro, ma cosi prossimo da sembrare già quasi il presente, se non paghi una multa, se hai una controversia col fisco, ma anche se farai casino in piazza, se scriverai un libro sul complotto, se metterai post contro Draghi o Speranza ecco che ti bloccano il Green Pass. Non accederai al lavoro. Ti sarà negata la vita sociale. Non potrai usare i mezzi pubblici e arriveranno a bloccarti carta di credito e conti correnti più tutte le ripicche del sistema dei crediti cinesi.
Non lasciamo che ci “marchino” (con l’identità digitale) proprio come si fa col bestiame. 
Fonte: cuori-ribelli.it

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