Nelle celebrazioni del Giorno della Vittoria, a Mosca, il presidente russo, Vladimir Putin, ha rivendicato la natura “preventiva” dell’attacco all’Ucraina. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, lo paragona a Hitler e assicura che “perderà tutto”.
Sul terreno, continua l’avanzata russa nel Donbass, mentre un attacco missilistico su Odessa ha costrettoe il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, a cercare riparo in un rifugio durante la sua visita a sorpresa.
L’Ucraina ha aumentato l’ambizione dei suoi obiettivi nella guerra in corso e punta ora alla liberazione di tutto il territorio, grazie alla fornitura di armi, che Kiev auspica ancora più massiccia e rapida, da parte degli alleati occidentali: lo ha detto in un’intervista al Financial Times il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
“L’immagine della vittoria è un concetto in evoluzione – ha spiegato al quotidiano britannico – nei primi mesi della guerra ci sarebbe sembrata una vittoria se avessimo ottenuto il ritiro delle forze russe alle posizioni che occupavano prima del 24 febbraio e il pagamento dei danni inflitti. Ora, se siamo forti abbastanza sul fronte militare e vinciamo la battaglia per il Donbass, che sarà cruciale per le successive dinamiche della guerra, certamente la vittoria in questa guerra per noi sarà la liberazione del resto del nostro territorio”.
Secondo il capo della diplomazia di Kiev, solo la sconfitta della Russia permetterebbe all’Ucraina di riaprire i suoi porti del Mar Nero e di rilanciare le esportazioni. Se dai partner arrivera’ un ancora maggiore sostegno militare, “potremmo respingerli dalla regione di Kherson, sconfiggere la flotta nel Mar Nero e far ripartire il traffico marittimo”.
agi