I vizi captali e i nuovi vizi… dello stesso modello sociale.

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Nulla da dire sul servizio utile che Umberto Galimberti mette a disposizione per far comprendere, senza connotazione “ideologica”, il comportamento umano nella società dai tempi della mitologia all’attualità. Una intelligente sintesi dei vizi umani, tutti frutto di un modello sociale ed economico che tiene il passo, perché altro non può fare e non lascia spazio a vie sociali alternative.

Una riflessione, afferma l’autore, che prende le mosse da un breve trattato scritto da Barnard de Mandeville nel 1724: Modesta difesa delle pubbliche case di piacere.

Accidia, Avarizia, Gola, Invidia, Ira, Lussuria, Superbia. Identificati come “abiti del male” da Aristotele, come “opposizione della volontà dell’uomo alla volontà divina” nel Medioevo, come espressione della tipologia umana nell’Età dei lumi, appaiono infine come manifestazione psicopatologica nel Novecento a tutt’oggi.

Un libro scorrevole nella lettura che pone molti punti di riflessione. Durante la lettura, il comportamento della donna viene più volte ripreso: “liberata dal ritmo della natura a cui era inchiodata dall’origine del mondo, la donna, con il suo ingresso nella storia, che finora era stata esclusivo appannaggio del maschile..” Tale affermazione non può essere condivisa per il semplice fatto che la donna è entrata nella storia quantomeno in contemporanea con l’uomo ed anzi ampi e dimostrati studi ci dimostrano che, per lungo tempo e prima di questo, la società era matriarcale. Ancora oggi nelle isole disperse dell’arcipelago Tonga ne troviamo traccia.

Il “vizio” di Galimberti di non ampliare la sua ricerca anche valutando i comportamenti sociali dell’umanità nel tempo della società, appunto matriarcale, prima di quella patriarcale, ma di fermarsi solo agli ultimi 7mila anni mette l’autore nell’alveo di quelli che osservano, criticano in maniera intelligente ma mancano di completezza.

Nella seconda parte del libro, ci espone i “nuovi vizi”, quelli nostri: la sociopatia, la spudoratezza, il consumismo, il conformismo, la sessomania, il culto del vuoto, la voluttà dello shopping, la dipendenza dalla merce, la meccanicità del sesso hanno a che fare con il dissolvimento della personalità, tutti mali dell’economia di mercato.

Insomma un libro da leggere. Buona Lettura

Umberto Galimberti

I vizi captali e i nuovi vizi

Universale economica Feltrinelli


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