Marco SCIALDONE, Segretario Nazionale
LI.SI.PO., riferisce che, in linea con quanto rappresentato nel gennaio 2017 in
un’audizione presso la Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di
sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie,
dall’allora Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, il Libero Sindacato
di Polizia riscontra vieppiù veritiera l’inadeguatezza del Decreto
legislativo n.95/2017, meglio noto come “Legge Madia”.
La citata norma, che
oltre ad aver comportato la chiusura di presìdi territoriali, per lo più
competenti in settori delle specialità della Polizia di Stato (che – rimarca il
Segretario Nazionale Scialdone – a nostro avviso ha privato della percezione
della sicurezza alcune realtà), sta vedendo realizzarsi la progettata
diminuzione di circa diecimila unità della Polizia di Stato entro il 2027 (su
un organico originariamente previsto per l’intero territorio nazionale di circa
117,291 persone) al fine di “risparmiare denaro pubblico”, sembra una scelta
politica avulsa dalla realtà sociale.
La previsione normativa de quo non
sembra aver tenuto in conto che l’attuazione del mancato turnover per
raggiungere il fine del risparmio economico, sta comportando inevitabilmente
l’innalzamento dell’età media di coloro ai quali è affidato il compito di
garantire Ordine e Sicurezza Pubblica.
Con troppa superficialità, ad avviso
della scrivente Segreteria Nazionale, si è normata tale delicata materia che,
per errata valutazione, sta registrando disguidi organizzativi e di svolgimento
dei servizi precipui della Polizia di Stato. In effetti, la popolazione sul
territorio nazionale è in continuo aumento e ciò comporta una correlata
maggiore esigenza di fornitura di servizi alla collettività, di controllo del
territorio nonché maggiori garanzie di pronto intervento in favore della gente
che ne avesse bisogno. In diverse realtà territoriali la mole di lavoro a cui i
Commissariati di Pubblica Sicurezza devono assolvere è abnorme rispetto
all’organico impiegabile. Solo per rendere l’idea ai non addetti ai lavori, ai
Commissariati di Pubblica Sicurezza, oltre dover registrare e trasmettere
denunce ed esposti, sono demandati compiti di Polizia Amministrativa, controlli
amministrativi, nonché garantire servizi di Polizia Giudiziaria sia interna che
esterna, controlli e attuazioni di misure di prevenzione, garantire i servizi
di Ordine Pubblico oltre a fornire le pattuglie per le Autoradio di zona…
A
parere del LI.SI.PO., qualora si trascurasse il divario esistente tra personale
in forza e quello effettivamente disponibile, si potrebbero trarre erronee conclusioni
circa la fattibilità di alcune mansioni assegnate agli Uffici. Le lamentele per
inefficienze, che purtroppo registrano quotidianamente
gli operatori negli Uffici a contatto con il popolo, sono anche frutto di un
mancato investimento in risorse umane. I risparmi di cui la politica dovrebbe
farsi carico, ad avviso di questa Segreteria Nazionale – continua Scialdone –
non dovrebbero essere a scapito dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, come
neanche della Sanità Pubblica e di tutti i pubblici servizi
indispensabili. Dirigenti che hanno
l’incombenza di dover mandare avanti Uffici sotto organico,fanno di tutto per
“coprire” i servizi richiesti a livello centrale e politico con il poco
personale a disposizione. Ciò comporta inevitabilmente prolungamenti degli
orari di servizio, cambi di turno e spirito di sacrificio a scapito dei
sottoposti. Questa Segreteria Nazionale – conclude Scialdone – auspica che
quanto prima si possa avere un adeguato intervento legislativo che preveda
massicci incrementi di personale della Polizia di Stato, sia per migliorare le
condizioni lavorative dei nostri colleghi, sia per evitare ulteriori disservizi
alla collettività