In vista delle elezioni politiche del 25 settembre, la campagna elettorale si sta sviluppando sulla definizione delle alleanze e la predisposizione dei programmi da proporre agli elettori. Il centrodestra punta principalmente sulle proposte di natura fiscale, rimodulazione delle aliquote e flat tax.
Il centrosinistra proviene da una settimana complessa, a causa della prematura fine dell’alleanza tra il Partito Democratico e Azione, appena cinque giorni dopo l’annuncio. Dopo la separazione a sorpresa, Più Europa resterà con il PD, insieme a Sinistra Italiana e a Europa Verde, mentre Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno ufficializzato la nascita del terzo polo. Il Movimento 5 Stelle, che al momento non sembra voler entrare in nessuna delle coalizioni esistenti, si concentra su candidature e programma.
Con l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di Kpi6*, abbiamo analizzato le conversazioni in rete sulle elezioni, sulle forze politiche e sui principali leader di riferimento.
La campagna elettorale ormai ha pienamente assunto un profilo digitale, la realtà è formata compiutamente da due matrici, offline e online, le piazze italiane e le piattaforme social. Le solide certezze di tutti i leader sono sempre Facebook e Twitter, anche per l’età anagrafica avanzata del nostro Paese. Molto probabilmente proprio le due piattaforme di Mark Zuckerberg, Facebook e Instagram saranno le più utilizzate, grazie alla loro capacità di raggiungere un vastissimo pubblico di cittadini, oltre alle grosse basi di follower che i leader, i partiti e i candidati hanno sommato nel tempo. In un minuto su Facebook vengono pubblicate 240mila foto e 65mila su Instagram, con enormi potenzialità di trasformarsi in contenuti virali.
I politici italiani sono invece molto più diffidenti nell’utilizzo di TikTok, piattaforma prevalentemente dedicata ai giovani – il 41% degli utenti va dai 16 ai 24 anni, in media il 50% degli utenti ha meno di 34 anni – con i quali è decisamente più difficile aprire un canale di comunicazione stabile, condividendo contenuti credibili, in target. Attualmente sono presenti solo Matteo Salvini (471mila follower), Giorgia Meloni (71mila follower) e l’ex premier Giuseppe Conte, del Movimento 5S (165mila follower).
A proposito di piattaforme scarsamente utilizzate dai politici italiani, troviamo anche LinkedIn, che viene erroneamente considerato un semplice curriculum vitae online, trattandosi invece di una piattaforma di publishing a tutti gli effetti, con una portata organica – ossia contenuti che si diffondono anche senza il supporto di advertising – molto performante. LinkedIn resta certamente uno strumento dedicato alle professioni e le opinioni politiche potrebbero essere scarsamente apprezzate dalle audience, ma è comunque una piattaforma che vanta oltre 20 milioni di utenti attivi in Italia, e attualmente è presidiata con regolarità solo da Enrico Letta (88.630 follower) e Antonio Tajani.
L’esistenza dei tre poli in corsa per le elezioni, dopo l’annuncio dell’accordo tra Azione e Italia Viva, trova conferma anche nell’andamento delle conversazioni, emergendo tre macro blocchi di interesse su centrodestra, centrosinistra e terzo polo.
Tra gli argomenti in discussione, l’Agenda Draghi resta quello al centro dell’interesse dell’audience (36%), seguito da flat tax e le tasse (16%), che ha superato l’assegnazione delle risorse del PNRR. Entrando nel vivo dei programmi elettorali, cresce l’interesse delle audience sulla gestione dei flussi migratori e la proposta di Giorgia Meloni del #BloccoNavale, mentre si sta riducendo l’attenzione per la transizione ecologica.
Per quanto riguarda i leader, sono Letta, Meloni, Renzi e Calenda i più menzionati, con i quali gli utenti cercano di interagire. Sono sempre meno, invece, i riferimenti alla guerra in Ucraina, ormai sostituita dalla campagna elettorale nel nostro Paese e dalla polemica politica tra i contendenti.
*Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Fabiana Giannuzzi. Giornalista, content editor: Massimo Fellini
agi