Oggi raccontiamo di una poetessa dalla struggente storia familiare, di una mamma amata di una vita senza stelle.
Carmen Altamura, è nata e vive a Bari. Fin da bambina è attratta dalla lettura e dalla scrittura. I suoi studi magistrali l’aiutano a coltivare questa sua passione. Dopo la mancanza della madre, cui era fortemente legata, decide di mettere i ricordi a lei legati sottoforma di un diario, che diventa anche un libro, che resta però chiuso in un cassetto, fino a quando s’imbatte in un Editore coraggioso, che decide di aprirlo e dargli la luce e nasce così “La scala di seta”. Nel frattempo scrive, insieme ad un poeta del quartiere, più di duecento poesie a quattro mani, racchiuse in due sillogi che aspettano solo di prendere vita, più altre scritte da sola e che hanno partecipato ad alcuni “contest-gara” sui social e delle quali una (“Luce”) è stata pubblicata dal quotidiano “Buonasera Taranto” ed un’altra (“Sulla luna”) è stata selezionata in un concorso di Poesie. Ha anche collaborato con alcuni suoi testi ad una trasmissione radiofonica su una web radio con uno pseudonimo. Svolge inoltre diverse opere di volontariato: bibliotecaria presso un polo di lettura, progetto del Comune di Bari ed amministratrice di due pagine social, di cui una che si occupa di disturbi d’ansia. La pubblicazione di questo libro è una dimostrazione che bisogna sempre credere nei propri sogni.
LA SCALA DI SETA racconta la vera storia, controversa, dolorosa, di mancato amore, di fuga dall’inferno ed infine di riscatto di una donna sfruttata da biechi bisogni di una famiglia adottiva fino a…. Potenza, Agosto 1937: una neonata viene abbandonata in Ospedale dopo soli tre giorni dalla nascita. In seguito verrà affidata ad una coppia di Agricoltori, con l’impegno di allattarla e prendersene cura. Lo faranno per cinque anni, dopo di che la bambina viene consegnata ad un’altra famiglia, che l’adotterà. Da quel giorno ha inizio il suo calvario: la coppia genitoriale non è all’altezza del ruolo, incapace com’è di provare e dimostrare amore. Da lì la sofferenza della minore ed il suo tormento. Una volta diventata adulta, scappa in un’altra città,dove inizierà una nuova vita, non più felice della precedente. Riceverà l’amore tanto agognato, prima dal marito, ma da lei non ugualmente corrisposto, poi dai figli, fonti però di problemi ed ansie. Il vuoto interioredi quell’infanzia rubata in realtà non la lascerà mai, nonostante l’impegno a riempirlodi una delle figlie (l’Autrice del Libro), che l’amerà più di se stessa. Un dolore così profondo che sarà la causa della sua malattia, che la strapperà prematuramente alla vita …
Carmen Altamura, è senz’altro una donna forte e coraggiosa, si è sostituita a sua madre, ha riversato solo amore cercando in qualche modo di riempire quelle lacune sentimentali che sua madre non ha avuto perché non amata davvero. Una figlia, Carmen, che inverte i ruoli: la figlia diventa mamma – la mamma diventa figlia. Non è una patologia, non è un’accezione a qualche competenza emotiva da riempire, è una scelta, che presenta inevitabilmente il conto, alla fine, un libro: LA SCALA DI SETA
Franco Marella