Giuliano Amato: “Il DC9 dell’Itavia venne abbattuto il 27/6/1980 da un missile francese, in un’operazione bellica sui cieli di Ustica, sotto la sorveglianza degli USA, per uccidere Gheddafi. Il complotto fu sventato da Craxi”!
Non si muove foglia che dio non voglia
Cito questo adagio popolare per significare che un dio inedito e scortese quanto prosaico ci sta immolando sull’altare della propaganda utilizzando, a guisa di “rincitrullito”, un attore (Amato) della commedia di cui quel dio è il regista vigliacco, non avendo, ancora, il coraggio di mostrare la faccia.
Per i religiosi radicali, magari distratti dal mio lessico metaforico, preciso che la parola dio è scritta in minuscolo per evidenziare che non sto parlando di una energia superiore benefica ma di chi sta ricoprendo un ruolo apicale maligno e ci rivolge le sue più perfide attenzioni orchestrando un depistaggio mirato in cui “si rivela quello che già si sa per non far sapere quello che non si deve sapere”. Almeno, per ora.
Per questo fine teatrale (il sostantivo è meno raffinato dell’aggettivo omonimo) si usa il Balanzone costituzionale più venerando, attinto tra i guitti disponibili sulla scena costituzionale.
Per non portarla per le lunghe, oltre a tutti gli interrogativi che giornalisti più illustri di me si sono posti in questi pochi giorni trascorsi sulle responsabilità istituzionali dell’attore della rivelazione, da quando è andata in scena la rappresentazione AMAToriale in parola, mi chiedo cosa si annidi dietro l’ingenua tempesta scatenata.
Non è solo una questione di annosa reticenza, da parte del censore italico, ma di capire quali sono le motivazioni che hanno spinto ad assoldarlo per vincerla, proprio ora e non prima e non dopo, e quali conseguenze internazionali ci saranno.
Da queste ultime capiremo quali sono state le cause dei tempi e dei metodi testé impiegati. Forse sarà troppo tardi perché il sipario si sarà già richiuso inesorabilmente.
Se si tratta di un ennesimo esperimento sociale per mettere a punto la macchina dell’intelligenza artificiale, sintonizzata sulla manovrabilità collettiva dell’opinione privata (che prima era pubblica!), la conseguenza sortita sarà l’assoluta assenza di esito per dimostrare la impunità conclamata per delitti di questa gravità. Da ciò, intenderemo le relative motivazioni causali.
La notizia di un atto di aggressione bellica in tempi di “pace” il secolo scorso avrebbe scatenato, per più di una ragione, la I Guerra Mondiale, essendo bastato il gesto di un presunto isolato terrorista serbo a quell’epoca.
Le accuse, pur blandite e volutamente imprecise, mosse in TV da Amato alla Francia il 2 settembre 2023 sono molto di più: Qui ci sono di mezzo nazioni come Francia e Stati Uniti, tra i terroristi sospettati, ci sono i servizi segreti di almeno quelle due nazioni, se non pure di diverse altre; ci sono pure i segreti di vertici militari italiani, in servizio all’epoca, conniventi e bugiardi.
C’è un mondo di mezzo, per dirla alla Carminati, che mette ‘in mezzo’ al gioco della politica internazionale sommersa la parte inferiore e quella superiore (anche moralmente) del mondo per scombussolarle.
I terremoti non sono solo quelli tellurici, registrati in queste ore in Turchia e in Marocco, nel mezzo di faglie monetarie auree di geologica memoria e di emergente attualità!
L’orchestrazione criminale internazionale è improntata alla zizzania, stratificata su svariati livelli, culminante in una ‘piramide’ di conflitti mondiali.
Dopo il disegno dei fronti divorzili avversari, di maschi contro femmine al livello delle famiglie, il crimine organizzato sta attentando ai livelli superiori: quello nazionale, scatenando gli immigrati contro gli autoctoni e quello internazionale, aizzando le nazioni una contro l’altra.
L’esternazione del vecchio incanutito nostrano, nella forma in cui egli stesso si porgeva nella successiva conferenza stampa deresponsabilizzandosi parzialmente attraverso il poco convincente suo calo fonetico, prefigura una crisi internazionale, interna all’Europa quale bacino di un inedito esperimento bellico navigato dal grande fratello transatlantico.
Ci salveremo, forse, se vorremo evitare ai vari livelli i tanti conflitti innescati, da chi è Nato per questo e lo fa per mestiere, assoldando il propalatore di turno, turibolante l’impresario che li mette e poi li toglie da incarichi istituzionali, secondo convenienza.
Se, invece di romanzi gialli, scrivessi di fantascienza, intesserei una trama indimostrabile e illatoria di presunti collegamenti tra il personaggio principale di questa vicenda: Giuliano Amato della strage di Ustica del 27 giugno 1980 con Pino Amato, ammazzato in una strage intimidatoria, dai connotati militari inquietanti, avvenuta il 19 maggio 1980 e l’omonimo magistrato Mario Amato, ucciso solo 4 giorni prima della strage di Ustica, il 23 giugno 1980 dai soliti Mambro, Fioravanti e loro accoliti, pure rei confessi della strage di Bologna, come dei ‘pupazzi funzionali’ alle narrazioni.
Su quest’ultimo vergognoso ennesimo Segreto di Stato si adombrano nette collusioni con i servizi segreti USA, solo casualmente chiamati ora alle loro precise responsabilità dall’Amato, protagonista di questa storia, che fa Giuliano di nome!
Un intricato e suggestivo ‘Inner circle’, come gli americani chiamano il “Circolo magico’ delle oscure interessenze tra le istituzioni e forti poteri, ‘alieni’ ad esse.