L’annuncio era arrivato venerdì 15 settembre con un videomessaggio di Giorgia Meloni: “Nell’immediato il governo italiano intende adottare misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste”.
Ora è il momento dei fatti: dopo aver ribadito dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen la determinazione ad agire, l’esecutivo punta su “una proposta legislativa che estende al limite massimo consentito il trattenimento dei migranti ai fini del rimpatrio a 18 mesi”. La misura “non riguarderà i richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato”.
Il governo inoltre lavora al potenziamento dei centri per i rimpatri “in modo che chiunque entri illegalmente in Italia sia effettivamente trattenuto in queste strutture per tutto il tempo necessario alla definizione della sua eventuale richiesta di asilo e per la sua effettiva espulsione nel caso in cui sia irregolare”, verrà “dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture, in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli immigrati illegali”. Queste strutture saranno “in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”.
La premier dopo la riunione del Consiglio dei ministri volerà a New York per l’assemblea dell’Onu. L’obiettivo è di rilanciare la necessità che si investa in Africa e che sul fronte dell’immigrazione venga responsabilizzata anche l’organizzazione delle Nazione Unite. “Il tema dell’immigrazione non può essere risolto solo dall’Europa”, ha sottolineato in alcune interviste sui quotidiani il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da New York.
“Dobbiamo trovare soluzioni, non fare a gara in campagna elettorale a chi la spara più grossa”, ha sottolineato il responsabile della Farnesina, ribadendo che l’unica soluzione al tema immigrazione è “quella diplomatica. La priorità è fare accordi e investimenti in Africa”.
I migranti non sono nell’ordine del giorno
Nel Consiglio dei ministri di oggi che si terrà al termine della riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, le nuove misure sul fronte dell’immigrazione non figurano per ora nell’ordine del giorno.
Nell’odg compare un ddl sulla istituzione della “filiera formativa tecnologico-professionale e di revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”, un ddl in materia di sicurezza stradale e di delega per la revisione del codice della strada, un ddl sull’abrogazione di norme prerepubblicane relative al periodo 1921-1946.
Sul tavolo anche un dpcm concernente il testo unico delle disposizioni regolamentari dell’ordinamento militare, in materia di organizzazione del ministero della Difesa, un dpcm sull’organizzazione del ministero dell’Istruzione e un altro riguardante l’organizzazione del ministero del Lavoro.
L’Ue: “Attuare subito il piano per Lampedusa”
La portavoce della Commissione europea per le migrazioni, Anita Hipper, ha assicurato che il piano per l’emergenza a Lampedusa “è stato elaborato ed è un’azione immediata. Il processo è già in corso con la agenzie europee coinvolte”. “Sarà discusso al Consiglio Affari interni del 28 settembre e lavoriamo in stretto contatto con gli Stati”, ha spiegato nel briefing quotidiano con la stampa.
agi