Una partita di enorme valore per la nazionale italiana: cacciare i fantasmi del passato e cominciare a conquistarsi una qualificazione di grande importanza per Euro 2024. Il valore e la crescita di un gruppo passa soprattutto da questi scontri. La Macedonia del Nord ha già regalato spiacevoli momenti, i tifosi lo sanno e lo sa anche Luciano Spalletti che fa il punto degli infortunati, su che scontro sarà contro e il valore di giocare questa “finale” all’Olimpico di Roma. Queste le parole del ct riportate da Tuttosport:
«Bisogna riempire bene il tempo, stare attenti e non eccedere con le cose che gli diciamo. Quando facciamo le riunioni e poi gli allenamenti doppi, insomma, siamo attenti a tutti i dettagli. Abbiamo perso Bastoni, ma la voglia di esserci gli fa superare anche qualche problemino. Ragioniamo in maniera corretta e ci alleniamo in maniera seria. Anche io devo imparare cosa vuol dire avere addosso questa maglia, che ti dà tanta responsabilità. Ho modificato alcune cose. Quanto è cambiata l’Italia dall’ultima partita contro la Macedonia? E’ un lavoro quotidiano, ne abbiamo parlato. La Federazione ci ha dato la possibilità di unire di più i punti in cui ci lasciamo e ci ritroviamo con tecnologie nuove quindi è più facile creare l’unione del gruppo che aiuterà la squadra a giocare meglio. Domani sera conta solo quel risultato però. Si possono fare duemila discorsi ma poi bisogna andare a vincere questa partita e fare anche una buona prestazione.
Perché spesso il risultato è figlio della prestazione. Per me sarà bellissima qualsiasi atmosfera troverò in questo stadio qui. Rivedere l’Olimpico pieno con 54mila persone è una cosa che tocca solo a quelli fortunati come noi. E’ come quando entro in qualsiasi stadio e vedo una curva piena, come quando vedo un tramonto bellissimo o un quadro. Ne abbiamo tre bravissimi (di rigoristi). Mi aspetterei per la personalità che ha che Jorginho si vada a prendere la palla. Me lo aspetto per la qualità di uomo, di specialista, sono sicuro che non si tirerà indietro. L’ho conosciuto personalmente solo in questi giorni qui e mi ha fatto un’impressione incredibile. Dal punto di vista del far muovere tutta la squadra, farmi vedere quale sia la sua volontà di stare dentro questo gruppo, in queste partite. Lui è sempre stato presente, anche se non l’avevo convocato».
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